I Pavos Rojos nascono a Romans d’Isonzo nel 2002: attorno a Giorgio (sax) e Bob (batteria) convergono Wuk (percussioni), Franz (chitarra) e Mauro (basso, da Flambro). Amici da sempre, musicisti da sempre, appassionati da sempre, decidono che è venuto il momento di suonare assieme, di concedersi questa bellezza.

Tutti hanno anni di ascolto alle spalle; i riferimenti comuni sono nel jazz elettrico e nel funk degli anni Settanta: ma ciascuno va alla fonte col proprio secchio, fatto di swing, di rock, di bossa nova, di son cubano, delle esperienze fatte con gruppi precedenti...
Si rielaborano musiche di Miles, di Coltrane, di Duke, di Zawinul: quello che non è già elettrico, si elettrifica.
Si suona in cerchio, ciascuno per gli altri.
La band è attraversata da musicisti stabili, ospiti e “fiancheggiatori”.

Nico (trombone, da Marano) arriva nel 2004. Fabio (tastiere, da Udine) arriva quasi per caso in sala prove nel 2005... e non se ne va più.
Laurence (voce, da Remanzacco) nel 2007: c’è una voce, la musica cambia e l’attività dal vivo si intensifica. Il cerchio si apre per far posto al pubblico.
Giuseppe (sax, da Udine) ed Igor (tromba, da Terzo d’Aquileia) entrano nel 2009. Entrano nella band come già tutti gli altri: come le gocce d’acqua che avvicinate si inglobano, in modo inevitabile.

La storia del “collettivo Pavos Rojos” continua, con ingressi e uscite.

Dall’esperienza dei Pavos, integrando altri contributi, nel 2006 è nata l’Associazione Liberatorio d’Arte “Fulvio Zonch”, che organizza annualmente il festival “Strofe Dipinte di Jazz” e le performances di “33 e 1/3”.

Nel 2009 è nata una Sala Prove organizzata, aperta ad una trentina di musicisti, otto gruppi.

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